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Quanto costa aprire un e-commerce partendo da zero nel 2023?

Quanto costa aprire un e-commerce oggi, partendo TOTALMENTE DA ZERO?

Negli ultimi 10 anni, il mondo degli e-commerce è letteralmente decollato. A oggi, nel 2023, si contano oltre 32mila negozi online solo in Italia: un numero impressionante che ha avuto un picco proprio nel 2021, in risposta all’esigenza delle persone di comprare online durante i vari lockdown.

Gli e-commerce hanno letteralmente rivoluzionato il modo di fare shopping delle persone, arrivando a tratti a mettere in discussione le chance di sopravvivenza dei negozi fisici. Migliaia di imprenditori, anche giovanissimi, hanno trasformato la loro vita aprendo e-commerce di grande successo anche partendo da piccoli capitali.

E tantissimi aspiranti imprenditori, ancora oggi nel 2023, ambiscono ad aprire un loro shop online. Molti di loro sono frenati solo da un piccolo dettaglio, cioè la paura dei costi necessari per sostenere l’apertura del negozio. Ma quanto costa DAVVERO aprire un e-commerce partendo da zero nel 2023?

Per rispondere a questa domanda una volta per tutte, in questo post voglio fare una panoramica di tutti i costi, principali e accessori, che è necessario sostenere per dare alla luce uno shop online.

Piccolo SPOILER: alla fine dell’articolo ti svelerò invece qual è il VERO problema a cui devi fare attenzione prima di valutare se aprire il tuo negozio virtuale.

E-commerce costi apertura

Costi principali di creazione di un ecommerce

Innanzitutto, bisogna partire dai costi fondamentali, cioè quelli inerenti all’effettiva realizzazione dell’e-commerce (che altro non è che un sito web progettato per la vendita).

Vediamo i principali.

Quanto costa aprire un e-commerce nel 2023?

1) La Piattaforma

La prima scelta fondamentale da prendere per iniziare a costruire lo shop è la scelta della piattaforma. Un e-commerce non è infatti un sito web normale, bensì un sito progettato, strutturato e ottimizzato per la vendita.

Questo comporta una seria di funzionalità come la presenza di un gestionale per gli ordini, la possibilità di integrare metodi di pagamento, la funzione carrello, una dashboard per gli ordini, e così via.

Ecco perché serve una piattaforma e-commerce che includa queste funzionalità e ti dia la possibilità di personalizzare il tutto sulla base delle tue esigenze.

Alcune tra le piattaforme più utilizzate sono le seguenti:

La lista è ovviamente molto più lunga, ma queste 4 racchiudono in sé la stragrande maggioranza degli e-commerce esistenti in Italia. Ognuna di esse ha il suo costo e le sue peculiarità.

Shopify, probabilmente la più utilizzata in assoluto, offre layout predefiniti già ottimizzati e semi-pronti per l’utilizzo. È estremamente semplice da modificare e offre tutti i servizi principali necessari per supportare un negozio online. Funziona ad abbonamento e la versione basic costa in genere tra i 200 e i 300 euro l’anno.

Dall’altro lato, Woocommerce, Prestashop e Magento offrono invece il piano base gratuitamente. Rispetto a Shopify richiedono però più esperienza manuale per la personalizzazione, e molte funzioni un pelo più avanzate hanno bisogno di plugin o piani a pagamento.

Ciascuna di queste piattaforme ha pro e contro specifici. In generale, a meno che tu non sia già un bravo smanettone e non abbia già le competenze tecniche per costruire e fare il set-up del tuo shop online con le tue mani, il vero costo di creazione del negozio dipende dal lavoro dello sviluppatore che dovrai assumere per mettere in piedi il tutto.

Il costo di un professionista per fare questo lavoro varia in base a tanti fattori, come il livello di personalizzazione richiesto, la piattaforma scelta (Shopify è sicuramente più semplice ed economico rispetto a un Woocommerce o un Magento) e all’esperienza del professionista.

Il range di prezzo di un professionista può variare tra le poche centinaia di euro (500-600) alle svariate migliaia (anche 3000-6000).

2) Dominio, Hosting e Policy

Trattandosi di un sito web, tra le spese obbligatorie da sobbarcarsi bisogna sempre considerare il costo della registrazione del dominio e dell’hosting, cioè lo “spazio virtuale” occupato dal tuo sito nel web.

Anche qui il costo può notevolmente variare in base alla qualità dell’hosting e del suo provider, e ai servizi inclusi. Un buon hosting garantisce ad esempio migliori prestazioni di velocità e caricamento del sito.

In generale non si tratta comunque di spese particolarmente impegnative: per piccoli siti web e e-commerce, si oscilla generalmente tra i 30 e i 100 euro l’anno.

Alcuni servizi offrono persino annualità gratuite (ma attenzione a controllare sempre i costi di rinnovo!).

Alcuni servizi che uso spesso per i miei clienti sono ad esempio:

Attenzione infine alle Policy: tutti i siti Internet, e in particolare gli shop online (che usano i dati degli utenti) necessitano di adeguate privacy policy e cookie policy. Esistono svariati servizi che si occupano di mettere in regola il sito web per tutte le normative nazionali ed europee, incluso il temuto GDPR.

Quello che personalmente consiglio sempre è Iubenda, con prezzi a partire dai 27 euro l’anno.

3) Grafica e Branding

Un altro elemento importante da considerare a livello di costo è l’aspetto visivo sia aziendale che del sito.

Anche qui, come per la messa in piedi dello shop, il costo può variare tantissimo in base alla complessità del lavoro richiesto e all’esperienza del grafico.

Non si tratta infatti solamente di creare “un sito carino”, ma di andare a studiare e realizzare l’identità visiva del negozio e in generale dell’azienda.

Tra gli elementi grafici e visivi da considerare abbiamo sempre:

  • Il logo
  • La palette di colori
  • Le immagini
  • Il design delle pagine e il layout
  • Il branding di tutti i materiali di comunicazione, sia digitali che fisici (es. il packaging)

In questa fase si possono effettuare diverse scelte. Se infatti l’azienda è già strutturata e dotata di capitali e budget, sarà importante svolgere un buon lavoro di studio e cura del branding a supporto dell’identità unica e della riconoscibilità dello shop.

Se però si parla di un progetto del tutto nuovo e di un e-commerce lanciato totalmente da zero, magari per vendere un prodotto ancora sconosciuto, bisogna fare molta attenzione.

Spendere una grossa fetta di budget per l’aspetto visivo è nella maggior parte dei casi infatti un errore. Spesso l’aspetto visivo è all’inizio più un vezzo che coccola l’ego dell’imprenditore, nella vana convizione di “fare le cose bene con un sito figo“.

All’inizio, per la mia esperienza è molto più consigliabile conservare il budget per quelle azioni che portano direttamente risultati di vendita, e andare a ottimizzare gli aspetti visivi in un secondo momento.

Un “MVP” (minimum viable product, cioè il prodotto / servizio più base possibile per essere venduto) è una soluzione ideale per testare il mercato spendendo il meno possibile.

Se invece si sceglie di optare per un lavoro grafico più professionale, dei costi onesti entry level si aggirano intorno a:

  • 500-600 euro per un logo
  • 1000-3000 euro per un’identità visiva di brand + sito

4) Copywriting

Il discorso diametralmente opposto vale invece per il copy, cioè i contenuti testuali dell’e-commerce.

Il copy è letteralmente il venditore del tuo prodotto, con l’unica differenza è che non si tratta di una persona in carne e ossa, ma delle parole scritte che usi per comunicare con i tuoi clienti.

Se l’aspetto grafico e visivo è molto importante nel lungo termine, un buon copy è invece fondamentale fin da subito. Di fatto è proprio il copy a trasformare un semplice visitatore del tuo e-commerce in un cliente pagante: senza un copy ben ponderato e realizzato da un professionista esperto, il tuo shop online sembrerà solo uno degli innumerevoli siti amatoriali di qualcuno che si è voluto lanciare in un nuovo hobby.

Mentre per quanto riguarda l’aspetto grafico si può risparmiare oltre il 90% del costo con delle soluzioni furbe (di cui non parlerò in questa sede per rispetto dei miei colleghi), dal buon copy non si scappa.

Ovviamente nessun copywriter, neanche il migliore al mondo, potrebbe rendere profittevole a lungo termine un negozio che vende un prodotto pessimo.

Product always comes first.

Ma se il tuo prodotto è di qualità, è unico e le persone ne hanno bisogno, allora il copy è l’arma che lo farà diventare desiderabile agli occhi dei tuoi potenziali clienti.

Il costo di un copywriter professionista varia tantissimo in base alla sua esperienza nel campo, e in base alla quantità di lavoro che dovrà svolgere per il tuo e-commerce. Quante pagine ci sono? Home page? Chi Siamo? Schede prodotto?

Con un’enorme semplificazione, il costo per un lavoro di media difficoltà per un copywriter almeno decente si aggirerà probabilmente tra i 1000 e i 3000 euro per un e-commerce agli inizi.

Costi di prodotto e vendita

Una volta fatte le scelte inerenti la creazione della piattaforma e individuati i relativi costi, il passo successivo per capire quanto costa aprire l’e-commerce sarà determinare il COSA si vuole vendere. Un negozio non può infatti ovviamente esistere senza almeno un prodotto da mettere in vetrina.

A questo proposito, possiamo distinguere tra due principali tipologie di shop: l’e-commerce tradizionale e l’e-commerce in dropshipping.

1) E-commerce tradizionale

L’e-commerce tradizionale è in parole semplici il corrispondente digitale di un qualsiasi negozio fisico.

Può essere monoprodotto o offrire centinaia di prodotti diversi; il prodotto può essere creato e realizzato dall’azienda stessa o comprato da terzi e rivenduto.

Ciò che caratterizza l’e-commerce tradizionale è il fatto che la logistica viene gestita dall’azienda stessa. Questo comporta ovviamente dei costi di magazzino, manutenzione e stoccaggio, che si vanno ad aggiungere agli eventuali costi di produzione del prodotto.

Chiaramente, questi sono costi totalmente variabili in base allo shop e non dipendono dall’e-commerce in sé. Non bisogna però compiere l’errore di trascurarli quando si valuta l’investimento iniziale da sostenere.

2) E-commerce in dropshipping

L’e-commerce in dropshipping è invece uno shop che si occupa esclusivamente di rivendita: il prodotto finale non è mai prodotto dall’azienda (quindi zero costi di produzione) e non è mai stoccato e spedito fisicamente dall’azienda (quindi zero costi di manutenzione e magazzino).

Il dropshipper non deve far altro che comprare, rivendere e occuparsi che tutto il processo di vendita fili liscio e senza intoppi.

La flessibilità e la “leggerezza” strutturale dello shop in dropshipping l’ha reso in questi anni ideale per progetti inizialmente a basso budget e con rapidi tempi di realizzazione. Se inizialmente però il dropshipping poteva (comunque erroneamente) sembrare un facile strumento di business per ottenere guadagni strepitosi, oggi è chiaro quanto il modello abbia anche diversi svantaggi.

L’e-commerce in dropshipping ha infatti enorme concorrenza, margini più bassi, difficoltà a scalare e spese di marketing sempre più importanti nel medio-lungo termine. Da maneggiare con cura!

Costi di vendita

Un’altra cosa da tenere a mente sono i costi relativi ai pagamenti: sebbene questi non siano spese da effettuare al momento dell’apertura dello shop, è sempre bene ricordare che i gateway di pagamento trattengono sempre una percentuale del transato.

Per cui ricordati che su ogni vendita, oltre ai costi di spedizione, una piccola percentuale andrà in mano alle varie Visa & Mastercard (oltre che alle piattaforme come Shopify) che gestiscono i pagamenti.

Costi legali e burocratici

Mi piacerebbe non dover scrivere questo paragrafo, trattandosi proprio delle spese più odiate e odiose in assoluto. Purtroppo però le spese legali e burocratiche vengono spesso dimenticate agli inizi, e quando arriva il momento di pagarle possono essere una bella botta. Di quelle che ti fanno perennemente venir voglia di scappare nelle Filippine e aprirti un chiosco sulla spiaggia.

Queste spese – ahimé – includono tipicamente:

  • Spese notarili di avvio attività in caso di società (che in genere oscillano intorno ai 1000 euro)
  • Commercialista (anche qui può variare da qualche centinaio di euro a qualche migliaio l’anno)
  • SCIA (la registrazione dell’attività, che varia tra i 250 e i 1000 euro)

Costi di pianificazione

Per determinare quanto costa aprire un e-commerce nel 2023, non basta però limitarsi al costo di creazione e messa in piedi. La categoria di costi che ho scelto di mettere come ultima, è infatti forse la più importante di tutte.

Ed è quella che riguarda la pianificazione commerciale.

L’e-commerce è infatti un mero strumento di business, che come tale dev’essere funzionale a un piano concreto e operativo. I due documenti strategici più importanti per far funzionare tutta la baracca sono sempre due: il business plan e il marketing plan.

Business Plan

Il Business Plan è il documento che analizza e formalizza il modello di business, individua i numeri e le metriche fondamentali affiinché il business sia profittevole e sostenibile, e determina le linee guida operativa dell’intera macchina aziendale.

Il BP si può fare in tanti modi. In generale, ritengo che sia importante redigere un business plan molto pratico e sintetico. Molti BP sono spesso documenti verbosi e ipercomplicati che piacciono agli investitori e alle istituzioni, ma che sono in realtà privi di utilità pratica.

La redazione di un Business Plan per una piccola azienda può oscillare tra i 500-800 euro e i 1500-2000.

Piano Marketing

Gli e-commerce sono sempre di più: ogni giorno ne spuntano fuori di nuovi come funghi, e ne chiudono altrettanti.

Molti di questi vendono prodotti meravigliosi, sono graficamente curati e sembrano visivamente dei veri gioiellini digitali. Eppure falliscono. Continuamente.

Questo avviene, nella maggior parte dei casi, per colpa dell’assenza di una concreta strategia commerciale e di marketing. Il tuo sito può essere bello quanto vuoi, ma se nessuno lo conosce e nessuno vi compra, a cos’è servito tutto il lavoro che hai fatto e gli investimenti che hai sostenuto?

Il Piano Marketing è la guida strategica che mette nero su bianco il piano d’azione per trasformare un sito carino in una macchina di vendita capace di creare profitti. Si tratta di un documento complesso, che richiede studio e analisi, ed è sempre diverso da progetto a progetto.

Il costo di un buon Piano Marketing è estremamente variabile in base alla complessità dell’attività e all’esperienza del consulente. In Italia un prezzo medio può oscillare da un minimo risicato di 1000 euro a cifre che superano i 5000.

Totale: quindi quanto costa aprire un e-commerce?

In conclusione, facendo i conti della serva, quanto costa aprire un e-commerce TOTALMENTE DA ZERO nel 2023?

Mettendo insieme tutti i pezzi, a seconda delle varie opzioni a disposizione dell’imprenditore, una cifra ottimistica e conservativa può partire da circa 5000 euro per la realizzazione dello shop più circa altrettanti tra burocrazia e pianificazione commerciale.

A questi ovviamente vanno aggiunti gli eventuali costi di produzione e stoccaggio del prodotto.

Questi numeri spiegano abbastanza bene il boom degli e-commerce negli ultimi anni. Una cifra che si attesta attorno ai 10mila euro è infatti un investimento estremamente basso se paragonato ai costi necessari per aprire un equivalente negozio fisico. E diventa ancora più basso se lo si raffronta alla potenziale scalabilità di un negozio senza confini fisici rispetto a un’attività commerciale confinata nel centro storico di una città.

E come sempre avviene in questi casi, hanno iniziato a fioccare i corsi su come arricchirsi facilmente grazie agli e-commerce, i guru a Dubai, gli imprenditori improvvisati che pensavano fare imprenditoria online fosse un’Eldorado a portata di tutti…

Ma è veramente così?

Purtroppo, in tantissimi si lanciano a capofitto sull’e-commerce, spesso però prendendo delle vere batoste a causa della loro inesperienza. Si sottovalutano le difficoltà, e soprattutto ci si pongono le domande sbagliate.

Infatti la VERA DOMANDA che ci si dovrebbe porre NON è “quanto costa aprire un e-commerce?”.

Bensì dovrebbe essere “quanto costa aprire e mantenere un e-commerce di successo?”.

Per rispondere a questa domanda, che è il vero nocciolo fondamentale della questione, non perderti il prossimo articolo in arrivo la settimana prossima!

E se nel frattempo hai bisogno di una consulenza approfondita sui costi e sulle corrette modalità di marketing per lanciare un e-commerce di successo, non devi fare altro che compilare il form e contattarmi!

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